Coronavirus: nel dicembre 2019 compare a Wuhan, in Cina e miete la prima vittima l’11 gennaio 2020. Solo 2 giorni dopo, il 13 gennaio, si registra il primo decesso fuori dal paese, in Thailandia. Successivamente il contagio si diffonde rapidamente registrando casi in Usa, Francia e Italia.
Il 30 gennaio viene richiesta l’emergenza globale dall’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità.
In Italia è emergenza sanitaria in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna ma il virus dilaga paurosamente e rapidamente anche nelle altre regioni italiane e nel resto del mondo.
In alcune regioni di Italia quali la Lombardia, regione maggiormente colpita dai contagi, si cerca di contenere la diffusione del coronavirus chiudendo subito le scuole e sospendendo tutte le attività di aggregazione a qualsiasi titolo (religioso, sportivo, ludico ecc…).
Questi provvedimenti e molte altre restrizioni ancora, cosiddette di “contenimento”, vengono presto adottati in tutta la penisola, è il lock down totale. Siamo un paese in ginocchio ma che nonostante tutto cerca di reagire dignitosamente all’emergenza, come e’ tipico di noi italiani, dotati di resilienza.
Ma cosa succede nei centri estetici e nei Centri Nails? Dopo che hanno rinviato addirittura il Cosmoprof, la celeberrima Fiera internazionale dell’estetica, che succederà nel settore del Beauty?
Ora come non mai viene ribadita la vitale importanza dell’igiene; lavorare con guanti, mascherine, disinfettanti, sostanze e dispositivi sterilizzanti rende ancora una volta di più sicuro il nostro ambiente, per noi e per le nostre clienti.
Io personalmente, prima del lock down totale di tutte le attività non necessarie, oltre ad attuare le consuete norme igieniche, avevo preferito dotare anche le mie clienti di mascherine protettive, ed eccedere con disinfettanti ed igienizzanti più del solito. Era più importante che mai per la clientela rivolgersi solo a saloni a norma di legge ed operatori in regola con le disposizioni igienico/sanitarie vigenti.
L’emergenza sanitaria imponeva massima cautela e aveva spinto il consumatore verso la scelta di ambienti e operatori che potevano garantire la massima igiene nell’utilizzo di attrezzature e materiali. Un atteggiamento consapevole e rispettoso delle normative igieniche e della tutela della salute pubblica è stato garanzia di sicurezza e rispetto dei nuovi protocolli dettati da questa emergenza sanitaria.
Nel frattempo, tutte le attività di estetica e centri benessere gestiti da Cinesi, sono state chiuse subito, ancor prima dell’imposizione governativa.
Ma adesso che tutte le attività hanno subito il lock down, come si procederà? Tanti professionisti, me inclusa, si sono attrezzati con materiali video e tutorial da inviare alla clientela per correre in loro aiuto in questa situazione surreale ed anomala. Hanno elargito preziosi consigli sulla gestione delle unghie artificiali e su come preservare le unghie naturali nonostante la chiusura forzata delle attività di estetica.
Non è semplice per chi, come me, ha messo il cuore e tutta la sua passione, rinunciare a svolgere la propria professione, con, in aggiunta, tutte le incognite e le preoccupazioni economiche del presente e del futuro.
Ma siamo italiani, e come dicevo prima, siamo resilienti.
Una volta contattata la clientela per rassicurarla e per consigliarla, chi ha conservato un po’ di positività e ambizione, nonostante tutto, sta pensando già alla fine dell’emergenza, a quando si potrà riaprire.
Io mi sono attivata cercando novità, colori freschi e invitanti, ma, al momento in cui scrivo, la maggior parte delle ditte sono ancora chiuse e quindi non è possibile ordinare dai brand di fiducia. Inoltre resta la paura di come gestire il contatto con la clientela e i dubbi sulle disposizioni di sicurezza.
In un settore dove una brava onicotecnica dovrebbe attuare già per consuetudine tutte le azioni per garantire igiene e salute ai suoi utenti, andranno riviste le norme di ricezione della clientela. Ma non perdiamoci d’animo e vediamo insieme quali sono le anticipazioni a riguardo per i professionisti del settore Nails.
I centri di Estetica dovranno assicurare a clientela e personale, idonee misure di prevenzione e sicurezza per la salute. Dovranno adottare, oltre alle consuete regole igienico-sanitarie, ulteriori provvedimenti per garantire che la presenza delle persone all’interno dei locali sia limitata al tempo strettamente necessario al trattamento, evitando così inutili e pericolosi assembramenti di persone. Gli appuntamenti dovranno essere proposti distanziati per evitare permanenze prolungate.
Sarà quindi bene intensificare le misure di prevenzione già prevalentemente adottate, in osservanza delle normali disposizioni di legge previste per la categoria ed ai protocolli igienico-sanitari imposti dalle Asl territoriali: il lavaggio delle mani tra una cliente e l’altra, l’utilizzo di guanti e mascherine nonché eventuali occhiali o visiere protettive, la sterilizzazione degli strumenti utilizzati, prevedendo inoltre, come ulteriore misura di prevenzione, l’utilizzo di barriere para-fiato e colonnine dispensiere di soluzione idro-alcolica per igienizzare le mani all’ingresso.
Come possiamo sperare, una brava professionista attua già la gran parte delle norme igienico-sanitarie sopra indicate, l’unica novità potrebbe essere rappresentata dalle barriere para fiato e dalle colonnine con soluzione disinfettante poste all’ingresso oltre che sul tavolo da lavoro.
Analizziamo quindi queste barriere para-fiato in maniera più approfondita.
Sia il plexiglass che il policarbonato hanno un peso nettamente inferiore al vetro (esattamente la metà) ma a confronto sono molto più resistenti. Il policarbonato è abbastanza flessibile mentre il plexiglass è più rigido e si rompe più facilmente.
Se confrontiamo entrambi i materiali con il vetro, il plexiglass ha una resistenza all’urto 17 volte superiore al vetro mentre il Policarbonato addirittura di 250 volte.
Il plexiglass risulta essere più luminoso e limpido e può essere lucidato per ripristinare la sua lucentezza mentre il policarbonato no.
Il policarbonato ha una buona resistenza agli acidi ma non ai chetoni (esempio: acetone), si opacizzerebbe subito a differenza del plexiglass che resiste agli alcoli. Il plexiglass, se viene forato vicino ai bordi con un trapano non adatto alle materie plastiche, può rompersi in quanto rigido, mentre il policarbonato resiste bene.
Se invece appoggiamo sopra dei pesi il materiale che ha resistenza maggiore è il plexiglass. Ambedue i materiali sono semplici da pulire, meglio se con un panno in microfibra oppure in cotone. Il plexiglass tollera poco i prodotti chimici e gli acidi ma resiste ai comuni detergenti; in ogni caso è consigliabile pulire entrambi i materiali con sapone delicato e acqua. Utilizzare carta per la pulizia potrebbe graffiarli.
I solventi sono estremamente sconsigliati se se desidera che il materiale sia durevole a lungo.
Ricordiamoci che il plexiglass può essere rilucidato mentre il policarbonato no. Il policarbonato è meno infiammabile del Plexiglass ma entrambi non sono ignifughi quindi meglio tenerli lontani da fonti di calore o fiamme.
Infine, il policarbonato è molto più costoso del plexiglass.
Quindi concludiamo dicendo che nei Centri Nails probabilmente è preferibile una barriera in plexiglass, in quanto risulta essere più luminoso, resistente agli alcoli e ai comuni detergenti, è più economico, può sopportare pesi e può essere rilucidato per ripristinarne la limpidezza.
Mascherine per prevenzione coronavirus
Le mascherine, che noi Onicotecniche già utilizziamo nello svolgimento del nostro lavoro, sono diventate obbligatorie anche nella quotidianità e, probabilmente, lo resteranno a lungo.
Vediamo insieme quali sono utili e maggiormente sicure per la protezione al famigerato virus COVID-19.
Mascherine chirurgiche classiche
In polipropilene a tre strati, normalmente utilizzate dalle operatrici Nails. Confortevoli e utili per evitare la trasmissione del virus agli altri ma ahimè non indicate per proteggere chi le indossa. Ovviamente vanno cambiate molto frequentemente, meglio se considerate monouso.
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Mascherine FFP1 con o senza valvola:
Cosa significa la sigla FFP? FFP sta per Filter Face Piece ossia maschera facciale filtrante contro le particelle.
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La sigla FFP1 indica una mascherina antipolvere, che protegge le vie respiratorie da fumo, polvere e particelle presenti nell’aria. La valvola permette una maggiore aerazione all’interno della mascherina. La protezione dai virus di questa mascherina è blanda, non fornisce garanzia totale in quanto sprovvista di bordi.
Mascherine FFP2 senza valvola:
Sicure per chi le indossa e per chi gli è vicino, impiegate per protezione del personale come strumento di prevenzione alla diffusione del virus.
Mascherine FFP2 con valvola:
Mirano a bloccare ogni accesso a particelle virali quindi sicure per chi le indossa ma non per coloro che sono nelle vicinanze perché la valvola consente l’uscita dei virus.
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Mascherine FFP3:
Assicurano la miglior protezione in entrata, visto che possono “chiudere” completamente le possibilità di scambio con l’esterno per naso e bocca.
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Maschere complete:
Progettate per il personale sanitario ad alto rischio, presentano una bardatura oculare e protezione facciale con valvole inspiratorie ed espiatorie. Sconsigliate per uso comune per il costo e la praticità ed il comfort nell’indossarle. Molto simili alle maschere antigas.
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